sabato 3 novembre 2007

MA NEGLI OCCHI QUEL BIMBO SULLA TERRA....

"Fuori nel mondo chissà dove

o su nel cielo fra gli eterni eroi,

ma nel fondo di un profondo eterno

vive un uomo vive il suo inferno.

La sua bocca più non parla,

le sue notti non le dorme più,

sta nascosto dietro il suo pensiero,

muore un uomo muore il vero.

Il pilota di Hirioshima un duro

alla maniera di John Wayne

Ray Ban scuri, il lavoro era guerra,

ma negli occhi quel bimbo sulla terra.

Fuori nel mondo chissà dove,

nel riflesso del cielo nello stagno

striscia ancora la scia di vapore

del suo aereo e di quelle ore.

Il pilota di Hirioshima un duro

alla maniera di John Wayne

Ray Ban scuri, il lavoro era guerra,

ma negli occhi quel bimbo sulla terra.

Sente battere le ali,

sente il freddo tutto intorno a sé,

vede luce di luce più abbagliante

di quel sole esploso in un istante".

Pensavo che questo testo, cantato dal grandissimo Augusto Daolio, corrispondesse alla realtà, invece mi sbagliavo.
L'altro giorno è morto Paul Tibbets, il pilota che sganciò "Little Boy" su Hiroshima, il 6 Agosto 1945. Che fantasia porca bestia, 4 tonnellate e passa di bomba soprannominata piccolo ragazzo, è come chiamare un lottatore di Sumo Chihuahua!
Tibbets non ha mai avuto problemi di sonno, infatti ha dichiarato di "Non essere orgoglioso di aver ammazzato 80.000 persone (all'istante, ma poi si rivelarono molto di più), ma di essere fiero di avere condotto l'intera missione e di avere eseguito il suo compito. Sì, la notte dormo bene".
Evidentemente vedeva la guerra come un gioco, o come una grande passione....purtroppo!
Però, facciamo finta di niente e teniamo per buono il testo dei Nomadi!

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