domenica 7 gennaio 2007

INFORTUNI SUL LAVORO, STRAGI QUOTIDIANE

Sfogliando per curiosità i dati dell' INAIL (www.inail.it) per il biennio 2003-2005, siamo venuti a conoscenza di una realtà a dir poco sconcertante, quella degli incidenti sul lavoro; ne eravamo a conoscenza anche prima, ma non pensavamo che i dati fossero così allarmanti.
Riportiamo per intero tutti i dati degli incidenti per anno:

– 2003: 977.194 incidenti
– 2004: 966.729 incidenti
– 2005: 939.566 incidenti

La maggior parte di questi incidenti, sono avvenuti nel settore dell' industria e dei servizi, il 10% nel settore agricolo e meno del 3% in tutto il settore che comprende le aziende statali.
Gli incidenti più gravi, ovvero quelli mortali, risultano in lieve diminuzione ma rimangono tantissimi: 1449 nel 2003, 1328 nel 2004 e 1206 nel 2005. Anche qui il primato spetta (ovviamente, guardando il numero degli addetti) al settore industriale con una cifra altissima: 90%.
Visionando meglio i dettagli di questi dati, scopriamo che le industrie con la percentuale più alta di infortuni, sono le industrie meccaniche e quelle della lavorazione dei metalli; il terzo posto spetta all'industria alimentare.
Nel settore edile è elevato il numero delle vittime, nel triennio sopracitato la media degli incidenti mortali è di ben 108.000, il 30% circa dell' intero comparto industriale.
Per quanto riguarda i servizi, spiccano gli infortuni nei trasporti, ma è comunque preoccupante il numero degli infortuni in altri due settori: 32860 nel settore alberghiero e 32973 in quello della sanità e dei servizi sociali.
Facendo un rapporto tra le regioni italiane, l' Emilia Romagna è quella con il valore più elevato, 10000 incidenti (sempre in media nei tre anni) contro i 6000 di Lombardia, Veneto e Piemonte.
Passiamo ad un altro aspetto, certo non secondario, quello delle malattie correlate all' attività lavorativa.
Nel settore agricolo le malattie più diffuse sono l' ipoacusia e la sordità, seguite dall' asma e dalle alveoliti; così come nellle industrie dove particolare rilevanza spetta alle malattie cutanee.
Per quanto riguarda le neoplasie (ovvero i tumori) l'amianto continua a farsi sentire, con 660 tumori registrati in media tra il 2001 e il 2005. Per tutte le altre forme tumorali, il dato si aggira attorno ai 560 casi annuali; qui purtroppo il dato è in contro tendenza, infatti è in forte aumento negli ultimi tre anni.
Per concludere, gli infortuni indennizzati che hanno provocato un' inabilità permanente (sempre da fonti INAIL), sono stati 29.000 nel 2000, 27000 nel 2001, 29000 nel 2002 e 20000 nel 2003.
Inutile anche ricordare che questi dati sono quelli registrati dall' INAIL, è facile comprendere che non siano inclusi tutti gli incidenti frutto del lavoro nero, non solo nel settore agricolo.

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